Perche’ solo Nursind non ha firmato il nuovo accordo sui passaggi di fascia?

La trattativa del 20/9/17 si è conclusa con la firma del nuovo accordo per il passaggio di fascia per circa 350 dipendenti su 3.515, ma anche per un aumento del 60% della spesa per le Posizioni Organizzative, soldi che gravano sul fondo delle fasce!

Il DG è stato inflessibile su tale punto, arrivando a minacciare che se non si fosse raggiunto l’accordo, fino alla scadenza del suo mandato non avrebbe concesso i passaggi di fascia.

Non ci ha meravigliato il comportamento delle altre sigle sindacali, prima determinate a non mollare e poi accondiscendenti per la comprensibile paura di non raggiungere l’accordo. D’altronde, fanno così da sempre ed a loro poco interessa fare distinguo tra chi sta appresso al paziente e chi nemmeno lo vede!

Sul piatto c’erano 483.000 euro disponibili per i passaggi di fascia, ma l’accordo ne destinerà solo 400.000 perché 35.000 li ha pretesi l’azienda per “oliare” l’ingranaggio aziendale delle Posizioni Organizzative soprattutto per i ruoli tecnico-amministrativi, ed ancora una volta lasciando nel LIMBO il ruolo sanitario.

L’azienda si è riservata di presentarci il piano delle nuove P.O. (per l’area sanitaria vengono chiamate Capo Area) precisando che non potendo stravolgere le attuali posizioni, ha bisogno di aggiungerne altre e quindi di passare da una spesa di 220.000 € a 350.000 €. Da quel che sappiamo, l’incremento numerico delle P.O. riguarderà per l’appunto la sola componente tecnico-amministrativa!

Evidentemente per il DG non bastano i 21 dirigenti e le attuali 24 P.O. in quei settori a gestire 1.132 dipendenti; mentre invece sono più che sufficienti i 3 dirigenti e le attuali 23 P.O. del settore sanitario (6 delle quali si occupano dei corsi di laurea e della formazione) che ne gestiscono 2.383. La sproporzione è evidente! Ma non per il DG e a quanto pare anche per tutte le sigle sindacali che hanno firmato l’accordo.

C’è così bisogno di spendere altri 130.000 € in un ambito dove per es. in un ufficio di 7 dipendenti, troviamo tutto il ventaglio delle categorie contrattuali esistenti: dal dirigente alla posizione organizzativa, dal Ds (collaboratore esperto) al D (collaboratore), dal C (assistente) al Bs (coadiutore esperto), dal B (coadiutore) alla A (commesso) ?

Ecco perché non abbiamo firmato l’accordo: perché si poteva riequilibrare la gerarchia aziendale anche risparmiando soldi utilizzandoli per un più consistente passaggio di fascia e anche per passaggi verticali nell’area sanitaria.

Su questo secondo aspetto basta che citiamo alcuni numeri di raffronto con altre aziende lombarde. Al San Carlo di Milano il 12,6% degli infermieri è in Ds, mentre da noi solo il 4,8%. Sempre da noi però assistiamo al fatto che il 17,5% dei collaboratori amministrativi è in Ds!

Come vedete, è questione di scelte! Noi perseveriamo nella scelta di valorizzare la componente sanitaria ed in particolare quella infermieristica.

 

Bergamo, 25/09/2017